Haiku
Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri.
KOBAYASHI ISSA
Il fiore è una delle tante sorprendenti forme della natura in cui ritroviamo un assetto geometrico.
Ogni fiore, a ben guardare, ci colpisce con la sua strabiliante forma e colore, con il suo armonico ordine.
Allargando lo sguardo tutto intorno a noi possiamo incontrare innumerevoli forme che presentano questo
stesso ordine geometrico. Un centro, intorno al quale, in forma concentrica, radiale, spirale, si disegnano
volute mai uguali le une alle altre, sempre originali e uniche ma simili per struttura geometrica.
Osservando un qualsiasi frutto, tagliato in sezione orizzontale, vedremo una forma che si sviluppa attorno ad
un centro. Osservando un fiocco di neve al microscopio, vedremo forme cristalline di complessa struttura
radiale. Pensiamo all’atomo intorno al quale ruotano, in forma concentrica, gli elettroni, pensiamo alla cellula
col suo nucleo immerso nel citoplasma e protetto da una membrana, alle nebulose e a certe conchiglie con
le loro configurazioni spirali.
Osserviamo il sistema solare, anche qui abbiamo un centro, il sole, intorno al quale ruotano i pianeti, proprio
come gli elettroni intorno all’atomo.
Osserviamo, in sezione orizzontale, lo stesso pianeta terra, strati concentrici intorno ad un nucleo infuocato.
Le forme del nostro microcosmo, come quelle del macrocosmo, sembrano ispirarsi allo stesso Archetipo
Ordinatore, un implicito modello geometrico di stupefacente bellezza. L’uomo, fin dai tempi più antichi si è
ispirato a queste geometrie nelle sue opere d’arte. Nelle costruzioni architettoniche di cattedrali, chiese,
fortezze, nelle varie forme decorative come pitture, sculture, mosaici, pavimentazioni, vetrate, rosoni.
Le tradizioni religiose, probabilmente ispirandosi alla mirabile armonia e bellezza della natura e del cosmo,
hanno cercato di riprodurre tale armonia in opere pittoriche di tipo geometrico dal profondo significato
mistico e sacrale.
Il Mandala, una rappresentazione simbolica, un disegno che rappresenta il macrocosmo e il microcosmo, il
Sé individuale e il Sé universale, il punto in cui tutto ha origine e in cui tutto confluisce.
La circonferenza delimita lo spazio sacro e rappresenta la vita coi suoi eterni cicli di nascita, morte e rinascita.
Al suo interno possono essere inserite figure geometriche, quali il punto che è il centro da cui tutto ha origine,
il triangolo che rappresenta la direzione e il quadrato che rappresenta la realtà ( la materia, il corpo, la
razionalità).
Sul piano psicologico, il cerchio è il simbolo che racchiude la totalità della psiche, con le sue parti razionali ed
Irrazionali, consce ed inconsce, umane e divine. Il centro è il Sé, il divino in noi.
Nelle tradizioni spirituali le figure mandaliche sono oggetto di meditazione e di contemplazione in quanto
inducono stati di rilassamento, di ispirazione e di orientamento. Quel cerchio racchiudendo e circoscrivendo
il nostro caos psichico ci orienta a cercare e a creare armonia nella nostra vita.
I monaci tibetani che sono maestri di questa sacra arte, dopo avere disegnato con le sabbie colorate un
Mandala che ha richiesto ore e giorni di applicazione e di lavoro, compiono un rito di distruzione. Prendono
le sabbie colorate che hanno utilizzato, le mescolano e le gettano nel fiume. Fanno questo per sottolineare
che tutto, in questa vita, è transitorio e non permanente.
Come se ogni configurazione, anche la più bella e ordinata della nostra vita durasse solo un soffio, poi
quell’ordine dovesse essere superato, dovesse essere messo in discussione e occorresse costruire una nuova
forma. Non che il nostro costruire sia inutile, sulle vecchie forme ne costruiremo di nuove, come in una
spirale, ogni voluta si basa su quella precedente ma contemporaneamente la trascende. Il cambiamento e la
continua trasformazione sono infatti le profonde leggi della natura e anche della nostra psiche e della vita.
L’aiku che ho scelto come concetto chiave, a presentazione del mio sito, allude, in forma poetica, a questa
idea di non permanenza e di transitorietà che è banale e traumatica al tempo stesso: tutto passa, i fiori, i giorni, il tempo, la vita.
Il fiore è perfetto, contiene in sé la sua legge. Contemplandolo, proprio come fosse un mandala, ci ispira a
cercare di manifestare nella nostra vita quella stessa bellezza, che sicuramente ci appartiene ma che si
nasconde dietro ai nostri problemi, paure e complessi, dietro a quei caotici grovigli che ci confondono.
Articolo a cura della
dott.ssa Maria Gurioli
Psicologa e Psicoterapeuta a Ferrara
Psicologa e Psicoterapeuta a Ferrara
Iscrizione Albo n. 409 del 14/11/1989
P.I. 01804291209